All posts filed under: Letteratura

IL SUONO DELLA SOLITUDINE di Michele Marziani

IL SUONO DELLA SOLITUDINE di Michele Marziani

[Una recensione in forma di lettera] “Da tutta la vita cerchi un sorso d’acqua pulita, un raggio di sole. Anche dov’è buio. Finora l’hai trovato sempre. Semplicemente perché c’è. Anche nei luoghi in cui sembra impossibile intravederlo. Più è buio, più bisogna immaginare la luce. Per questo gli inquieti, i malandati, i ciechi, gli storpi e i malati di solitudine sono da sempre i tuoi eroi. Perché quando incrociano la luce esprimono una forza tale da seppellirci tutti. Come la famosa risata del buon tempo andato”  *** Caro Michele, per recensire il tuo libro ho abbandonato il caldo tepore di casa e mi sono immersa nel caos cittadino. Ti scrivo al tavolo di un bar in pieno centro, è sabato mattina, è quasi Natale. La città sa già di festa e brulica di turisti che vagano alla ricerca dell’angolo perfetto da immortalare nei loro selfie, gioiosi d’aver trovato un luogo pieno di storia da toccare e cose buone da mangiare. Io, circondata dal vociare grasso del popolo mio, apro il taccuino e inizio a scriverti. …

La Rivoluzione ai tempi della Brexit: Kate Tempest, la poetessa che ‘rappa’

[una disguida non convenzionale sulla spoken-word poetry incazzata nell’Europa che dorme] di Disguido Luciani     Picture a vacuum / Immaginate un vuoto An endless and unmoving blackness / Un buio immobile e senza fine […] it’s been a long day, I know, but look – / […] la giornata è stata lunga, lo so, ma guardate – In now / Entrate, adesso In / Entrate Fast / Presto A guardarla non lo direste che Kate Tempest è una dura, una ribelle. Anzi, la voce più dura e ribelle dei giovani d’Europa. A guardarla non direste neppure che Kate Tempest è una poetessa. Anzi, la poetessa più acclamata dell’ultima generazione di poeti inglesi. E no. Tantomeno direste che è una rapper. Anzi, la rapper più sorprendente della spoken-word poetry. Eppure, Kate Tempest, capelli biondi da tipica ragazza inglese, carnagione pallida da tipica ragazza inglese, occhi chiarissimi, ancora una volta da tipica ragazza inglese, all’apparenza un’Adele come ce ne sono tante a Londra, certo, meno raffinata e attenta al make-up, a trentatré anni è stata definita …

Oleandri e siccità

oleandri e siccità

Oleandri e siccità è la seconda parte di “When in Sardinia”, progetto letterario e fotografico di Ilaria Sponda   Oleandri e siccità D’improvviso,  All’orizzonte, il mare, Tavola blu del desinar dei monti.   Non un fil di vento, Non un cinguettio d’uccello.   Non c’è assuefazione  In questo mio cuore blu Lieve e statico affetto Per chi carezza, Come lo Scirocco  La mia libertà.   Ilaria Sponda

SCRIVERE CON IL RASOIO – INTERVISTA A FRANCESCO PERMUNIAN

Per alcuni scrittori è difficile trovare una definizione che li contenga, sono autori per pochi, apprezzati e conosciuti più dalla critica che dai lettori, nelle librerie uno scaffale per loro non è stato ancora allestito. È il caso di Francesco Permunian, scrittore italiano autore di romanzi e racconti il cui stile affascina per l’uso di una lingua “che è perfetta, spiccia e sprezzante, furente” (Giulio Mozzi), senza mai storture linguistiche o trame d’occasione così comuni a certa scrittura dei nostri tempi. Da lettrice sono rimasta affascinata dal mondo grottesco abilmente descritto da Permunian, un mondo allucinato e folle, dominato dalle disillusioni, pieno di fantasmi e ossessioni. “Permunian ha una fantasia fiamminga. Gremisce le pagine dei suoi libri, stralunate operette morali più che romanzi; e le rende brulicanti: come le tavole nelle quali l’arte di Bosch ha rovesciato catastrofi ironiche di cercopitechi senza dentiere, bàtraci stravaganti, vesciche, figure lucertolesche o aracnee, […]” così descrive la sua scrittura Salvatore Silvano Nigro nella prefazione a COSTELLAZIONI DEL CREPUSCOLO edito dal Saggiatore. Francesco Permunian non è un autore alla …

“4321” di Paul Auster

Casa di Ringhiera - "4321" di Paul Auster

“E così nacque Ferguson, e per diversi secondi, una volta uscito dal corpo di sua madre, fu l’essere umano più giovane sulla faccia della terra”. Questa frase che si trova nelle prime pagine di 4321 di Paul Auster è, secondo me, l’essenza del romanzo, il cuore pulsante di Archie Ferguson intorno al quale gravita l’intera narrazione. Non è un romanzo lineare e all’inizio chi legge sente quasi il bisogno di una mappa per orientarsi nelle quattro possibili vite di Ferguson. Il destino che lo aspetta, quello che diventerà o che potrebbe diventare dipende da un evento o più eventi che cambiano il corso della sua esistenza. Quella manciata di secondi, che fanno di Ferguson l’essere umano più giovane sulla faccia della terra, vanno via veloci mentre inizia il conto alla rovescia dei giorni che gli restano da vivere. È solo in quell’istante che Ferguson è vivo, superato quello è già tutto finito o quasi. 4321 è dunque il countdown di Archie Ferguson ma anche “[…] una parabola del destino umano e degli infiniti bivi che …

Sale

  “Il sale ha sapore, ma brucia sulle ferite”   Nella natura nuda Dove occupo un luogo Più grande dei miei sogni. Dalla superficie salina  Parlo in aria, Un accenno, Mi intendo. La verità è che amavo E la verità è che amo  Giorno per giorno l’amore. Il sale ha sapore Ma brucia sulle ferite,   Tirano, scottano, risanguinano E i miei capelli Si tingono Lentamente  Di rosso.   Ilaria Sponda

Herberto Helder, poeta oscuro

Itinerario geografico e spirituale nel grande scrittore portoghese da poco edito in Italia Herberto Helder è un poeta oscuro portoghese. Herberto Helder non rilascia interviste. Herberto Helder è nato a Madeira, isola a forma di cane. Herberto Helder racconta i treni in partenza nella sua Europa da esule. Herberto Helder veglia le stanze spoglie della sua Lisbona di casa. La prima volta che sento parlare di Herberto è il marzo del 2018, mi trovo in una libreria di Porto, sono le tre di pomeriggio, la seconda imperial. Chiedo al proprietario se non sappia indicarmi tra gli scaffali un’opera minore di Agualusa, un’edizione illustrata dei Luisiadi di terza mano. Dice di no, però ha qualcosa di molto meglio, un libro di uno scrittore appena scomparso, un libro magico, «póesia em prosa». Lo dice proprio così, mettendo tutta le dolcezza del mondo su quella “o”, la più importante dell’intera lingua portoghese. Attraverso il libro magico e mi addentro sempre di più in Herberto Helder. La biografia è un reticolo, gli avvistamenti sono molteplici, schizofrenici, difficili da decifrare. Nella …

“Vinpeel degli orizzonti” – una favola per adulti; Quattro chiacchiere con Peppe Millanta

«Nella sua collezione c’erano conchiglie con dentro il rumore della battaglia di Trafalgar, o il mare calmo di quando Colombo arrivò in America, o ancora i flutti battuti dalla pioggia del Diluvio Universale.» Vinpeel degli orizzonti, Peppe Millanta Caro lettore, quanti anni ti pesano sulla testa e dove ti trovi adesso? Non importa, chiedevo per rompere il ghiaccio. Caro lettore, mi trovi destabilizzata e in certo modo confusa, perché le parole generano a volte scompiglio, perché le parole sono importanti. Con queste, sono importanti le storie. La vicenda di cui voglio parlarti adesso è la storia di una storia, ovvero il racconto sul modo in cui tutto comincia, su come si generano alcuni resoconti che i più chiamano letteratura. Ho parlato con una persona che con le parole ha stretto una specie di patto, per lui le parole sono dense nostalgie, ponti, porte, luci, meraviglie. Questo non perché sia laureato in legge, questo perché è un musicista e uno scrittore. Peppe Millanta l’ho conosciuto tempo fa, non di persona, ma tramite la musica sua e …

“L’UOMO DEI DADI” di Luke Rhinehart

“L’UOMO DEI DADI” di Luke Rhinehart di Mimma Rapicano

“La vita è un’isola di estasi in un oceano di noia e, dopo i trent’anni, è raro veder terra. Nel migliore dei casi vaghiamo da una smangiata striscia di sabbia a un’altra, ben presto assuefatti a ogni granello di sabbia che vediamo”. Caro lettore, se la tua vita è un’isola e il tuo oceano di noia non ti tormenta allora non leggere L’UOMO DEI DADI di Luke Rhinehart (pseudonimo di George Powers Cockcroft), questo romanzo non fa per te, potrebbe sconvolgerti. Passa oltre, cercati una lacrimevole storia d’amore con baci struggenti e passioni edulcorate, magari con un leggiadro finale di fiori profumati e spicciola felicità. Stai alla larga da L’UOMO DEI DADI perché la storia è tutta tormento, pensiero, follia e sesso senza inibizioni. Il dottor Luke Rhinehart (nome sia dell’autore che del personaggio del romanzo) è un affermato psichiatra newyorkese con studio a Manhattan, una moglie e due figli. Ha tutto ciò che un uomo nella sua posizione possa desiderare, eppure qualcosa lo affligge: “Il massimo che ero arrivato a sperare era di liberare …

PERDIDA REINA – mi sono fatta un giro nelLa Festa Nera di Violetta Bellocchio

mi sono fatta un giro nella Festa Nera di Violetta Bellocchio (testo e foto: Lulu Withheld – soundtrack: Vater by Soap&Skin) Lo sapevo e non lo sapevo. Il dolore è l’unica cosa vera che ci è rimasta. Io questa storia me la sono dovuta scollare di dosso piano lentamente con le mani le dita la pelle, prima di potere dire di esserne uscita illesa. Perché. Perché questa è una storia in cui ci si scivola dentro (a fondo) senza volerlo. È una crepa, questa storia. E quando si decide di cadere in uno squarcio bisogna essere pronti a perdercisi e a segnare il passo come Hänsel e Gretel per poi potersene tornare indietro. Riavvolgere il nastro fino all’inizio. Mettere di nuovo in play. Guardare il girato. Lo vuoi vedere? Lo vuoi davvero vedere?  C’è una crepa in tutte le cose.  Violetta Bellocchio scrive un ritratto di tre filmaker come se fosse un vecchio video in VHS riversato in digitale, una specie di artefatto contemporaneo simultaneo per raccontare un distopico futuro che è già in fieri. Racconta …