All posts filed under: Fotografia

TIED UP

Dmitry Elagin & Anna Bednenko

The only way to fight for yourself is not to be silent. Per scelta, a Casa di Ringhiera non prendiamo mai posizione nè caldeggiamo movimenti di protesta particolari, ma da sempre siamo contro ogni forma di persecuzione e violazione della libertà’ personale. Tied Up, il progetto di Anna Bednenko e Dmitry Elagin, nasce e si sviluppa in Russia dove vige un clima di terrore e repressione verso chi, semplicemente ama un persona dello stesso sesso o nasce in un corpo con una sessualità che non sente sua e decide di cambiarlo ( rif. Washington Post ). Tied Up è un sogno che abbraccia un po’ tutti, che riguarda le libertà’ di ciascuno di poter vivere il proprio quotidiano con spontaneità, senza il timore di essere additati, aggrediti, arrestati.  Per questo il progetto proposto per la open call #Dreaming ci ha molto toccati e abbiamo deciso di pubblicarlo qui, così. Summer 2019 in Moscow was a summer of protests. Despite the government’s prohibition people went to the streets. Peaceful demonstrations were violently dispersed by police, innocents …

Daydreaming – La fotografia di Philip Margalias

Philip Margalias

The amount of films you’ve watched, the songs you’ve listened to, the books you’ve read or the photographers you admire and all these laughs you’ve had and the tears you’ve shed, that all come down and connect so you can press the button and hear the click.  Mi chiamo Philip Margalias e sono nato in Grecia.Mi sono avvicinato alla fotografia giovanissimo poi, per un lungo periodo l’ho messa da parte. Un paio d’anni fa ho ripreso in mano una macchina fotografica analogica e così, all’improvviso, mi è tornato in mente il piacere di scattare in pellicola.  Mi intriga il mistero del negativo. La storia che si cela dietro lo scatto, la storia nascosta dello sguardo di colui che guarda. Il modo in cui la luce racconta una storia, quella stessa storia che viene racchiusa, infine, in un fotogramma dove la grana aggiunge quel valore emozionale senza  tempo. La fotografia, per me,  è davvero tutto. La documentazione di un evento, un ritratto di qualcuno, uno scatto di notte o il semplice riflesso di me stesso allo specchio. …

Domande scomode: Alessandro Vullo

Una domanda scomoda, ovviamente. Una domanda, una sola. E non è facile eh. Una domanda può mandare a monte un lavoro intero, può pregiudicare amicizie, rompere relazioni, compromettere rapporti personali. Con una domanda, soprattutto se scomoda e volutamente tale, ci si gioca il tutto per tutto. Ma una domanda implica anche qualcosa di più. Implica un pensiero molto lungo che la precede, implica il fermarsi a riflettere per tanto tempo, implica che anche la persona alla quale è rivolta deve ragionarci su parecchio, perché è quella la sua unica possibilità per esporsi al mondo e raccontarsi, quello è il suo solo appiglio, la sua unica strada percorribile. Scelte e possibilità Quindi quella persona potrà scegliere di rispondere ampiamente o di dare una risposta secca e veloce, concentrata in un periodo fatto di poche parole. Ma quella persona può anche divagare ed esprimere i più diversi aspetti della sua attività (in questo caso fotografica) e della sua vita stessa, in quella risposta. Il tutto risiede solo in un fatto di scelte, scelte e possibilità. Crepe e …

Il simbolismo etereo e oscuro di Michaela Knizova

Michaela Knizova ( Hnúšťa, Slovacchia, 1982) inizia la sua carriera artistica come pittrice per poi dedicarsi alla fotografia (affiancandovi video e performance) sotto lo pseudonimo Nynewe. “Gardener, nihilist, artist, photographer, chicken lady.  Collecting fragments from different times and different planets.  Sometimes a set photographer” Così ama definirsi sui vari social, una visione molto diversa da ciò che si pensa guardando (e ammirando) le sue foto. Nynewe usa principalmente il suo corpo e autoritratti per esprimersi. Un’arte, la sua, che intreccia storie personali con una oscura  femminilità paranormale, piena di simbolismi attinti dalle fiabe classiche e dai miti popolari, reinterpretando alcuni archetipi mediante la sua visione. I am working with contemporary myths (pop culture, comix, horror movies), urban myths… romanticizing things. I let my body become part of the places I use and melt them together with classic themes like saints but also elements of pop culture like horror movies. I want to create, with my body at the centre, a vision of unsettling shadows that still haunt the man in the civilized world. Cresciuta in una …

BlackHaus, the Dark side of CdR.

michaela knizova

Dark. Violent. Disturbing. Anche Casa di Ringhiera ha un lato o-scuro. Nero, nerissimo e non solo. Inaspettato, pre-potente, bramoso, lussurioso, inquieto, disturbante. BlackHaus è un affascinante ammaliatore che affonda nella parte più nera della bellezza, la fa a pezzi e poi ci travolge, mostrandocela ogni giorno. Da due anni. BlackHaus, infatti, fa la sua prima apparizione su Instagram il 18 giugno 2018. Il progetto nasce da un’idea di Andrea Bastian (già photo editor di CdR, ndr) e dall’esigenza di dare spazio alla fotografia in bianco e nero (e non solo) che, fino a quel momento era stata condivisa sporadicamente sul profilo di CdR. “Il pubblico di CdR – ci spiega lo stesso Bastian – e’ un target giovane, tendenzialmente romantico e sognatore che considera il b/n come qualcosa di “antico” e poco appealing. Sui social, i contenuti b/n sono spesso ripetitivi e propongono immagini piuttosto scontate e stereotipate. Senza contare che l’approccio italiano é tendenzialmente focalizzato sul tecnicismo e la messa a fuoco.Creo cosi’ BlackHaus. Black per il richiamo al b/n e Haus alla casa (Casa …

I sogni e le visioni di Emanuela Cau

Emanuela Cau

Emanuela Cau, classe 71, è un’attrice, regista e fotografa di Cagliari. La sua ricerca artistica conduce in una dimensione onirica profonda e particolare, come lei stessa ci racconta: “Vivo la  fotografia come un’estensione di me,  la parte di me che vive nell’ombra, che liberamente e arbitrariamente ricama i sogni e le visioni. Quando realizzo i miei scatti non è la razionalità a guidarmi, non la tecnica, non metto paraventi e non cerco sicurezze: mi rendo fragile e da questa crepe emerge la parte di me che poi fisso in una fotografia. Non mi interessa creare immagini facilmente interpretabili  o con  chiare e univoche chiavi di lettura, mi interessa di più fotografare aspetti inconsci della vita e che chi le guarda ci trovi qualcosa per sé – solo per sé – qualcosa di intimamente e irrazionalmente suo”. Per conoscere più approfonditamente l’arte di Emanuela Cau – con i suoi sogni e le sue visioni – seguitela sui social: Instagram: Emanuela Cau Facebook: Emanuela Cau PhotoEtsy: Emanuela Cau Art

Lost Transmission by Lily Zoumpouli

This is a photography slideshow, accompanied with a sound piece I made for it, in 2020. Questo progetto Lost Transmission prende il titolo dal nome del brano che ho utilizzato come soundtrack, brano composto da me in quest’ultimo anno.  Lost Transmission è un racconto visivo su un lungo periodo della mia vita, una raccolta di momenti catturati dal 2010 al 2020.  Questo viaggio personale, attraverso quest’ultimo decennio, è come una specie di esplorazione del sé. Di come a volte per trovarsi bisogna riscoprirsi attraverso l’altro, gli altri in questo caso. Il legame che si crea con le persone che incontri, volti sconosciuti che poi diventano familiari, intimi quasi. E poi tornano a essere sconosciuti.  A project about the familiar strangers I met along the way , who became my friends or my partners or strangers once again Le altre persone attraversano la nostra vita, vi entrano e ne escono. Ed è come se le loro storie si sommassero alla nostra storia. Una esplorazione del sé che avviene anche mediante i luoghi dove abbiamo vissuto, che …

Le alchimie poetiche di Alla Chiara Luzzitelli

Alla Chiara

“Sono Alla (nome russo) Chiara (nome italiano), Sono nata in Russia e poi mi sono trasferita in Italia a 8 anni, dove ho iniziato a vivere un’altra vita. “I was born, I was born in the blue desert, between the wind and the sand, I walked, I walked with heavy steps at midday, when the ground burned and the sun danced on my head. No path, where will I go? The sand hides the origins of thoughts during the tornados, they dissolve slowly leaving the remains, lying on a new path. I was born in the desert, where I met my unconscious, where will I go? And now I wait for the night, to rest, to rest my mind, to rest my soul, I was born in the blue desert. (Blue Desert) Alicka (il suo nome su instagram ndr) è una specie di soprannome, il nome originale è Alločka, derivato dal russo e trasformato in Alicka, è la parte inconscia di me.  Ho iniziato, con curiosità, ad avvicinarmi alla fotografia quando avevo 15 anni. In …

Arnoldas Kubilius e la seduzione della carne.

“Photography  for me is a way to reflect on reality and at the same time to create it: I work between the real and the imagined. The human body provides infinite shapes and forms and is endlessly fascinating to me. “ Arnoldas Kubilius (1982) è un fotografo nato in Lituania e residente in Lussemburgo.  La fotografia di Arnoldas celebra ogni forma, ogni sfumatura e ogni astrazione che un corpo nudo maschile può esprimere in bilico tra realtà e immaginazione, giocando con luci, ombre, specchi d’acqua ritrovando in alcune echi alla fotografia di Arno Rafael Minkkinen. Una rappresentazione virile del corpo, libero da clichés e da visioni ambigue o – come afferma lo stesso Arnoldas – “la nuda e cruda seduzione della carne”. “dreamy images of bodies drowning in luscious colours with raw, carnal close-ups..” I suoi soggetti sono muscolosi, atletici, plastici ma troviamo anche rughe, cicatrici, vene rigonfie, arrossamenti, il morso degli abiti sulla pelle. Realismo e celebrazione del corpo maschile che trova realizzazione nel libro fotografico (H)ombres, un gioco di parole tra lo spagnolo “hombres” (uomini), …

Roxy Beat – La memoria, tra fotografia e poesia visiva.

Roxy Beat

Mi chiamo Rossana Battisti – aka Roxy Beat – sono nata a Terni nel 1978, ma da anni la città che mi accoglie è Bergamo. “Cuore  pulsante della mia fotografia e’ mantenere e trattenere i ricordi dall’oblio, ma soprattutto cristallizzare le sensazioni che da essi scaturiscono. Definirei  la mia una “fotografia emozionale” in quanto non fotografo il soggetto in quanto tale, bensì la sensazione che questo restituisce guardandolo. Istintivamente mi volto indietro alla ricerca di valori perduti e amo rifugiarmi in luoghi pieni di vecchie cose e di vecchie foto che odorano di ricordi. Sto realizzando una serie di foto con varie analogiche e stampate poi digitalmente su pagine ingiallite di vecchi libri e vintage efemeri. Il connubio tra fotografia e vecchi libri ben condensa il mio concetto di memoria e ricordi. L’odore del passato mi tranquillizza e ammutolisce il frastuono della vita moderna, risvegliando in me il profondo desiderio di un ritorno alla vita naturale. La mia è una fotografia crepuscolare che si aggira nel silenzio dei parchi, tra statue e odore di pioggia …