BlackHaus, the Dark side of CdR.

michaela knizova

Dark. Violent. Disturbing.

Anche Casa di Ringhiera ha un lato o-scuro. Nero, nerissimo e non solo. Inaspettato, pre-potente, bramoso, lussurioso, inquieto, disturbante. BlackHaus è un affascinante ammaliatore che affonda nella parte più nera della bellezza, la fa a pezzi e poi ci travolge, mostrandocela ogni giorno. Da due anni.

BlackHaus, infatti, fa la sua prima apparizione su Instagram il 18 giugno 2018. Il progetto nasce da un’idea di Andrea Bastian (già photo editor di CdR, ndr) e dall’esigenza di dare spazio alla fotografia in bianco e nero (e non solo) che, fino a quel momento era stata condivisa sporadicamente sul profilo di CdR.

“Il pubblico di CdR – ci spiega lo stesso Bastian – e’ un target giovane, tendenzialmente romantico e sognatore che considera il b/n come qualcosa di “antico” e poco appealing. Sui social, i contenuti b/n sono spesso ripetitivi e propongono immagini piuttosto scontate e stereotipate. Senza contare che l’approccio italiano é tendenzialmente focalizzato sul tecnicismo e la messa a fuoco.
Creo cosi’ BlackHaus. Black per il richiamo al b/n e Haus alla casa (Casa di Ringhiera, come casamadre). In tedesco, per una personale passione verso la cultura germanica, soprattutto in campo musicale contemporaneo.

Come CdR, BH si propone di far emergere e diffondere quegli artisti che creano arte fuori dagli schemi, trasgressiva nello spirito piu’ che nell’estetica. Un’arte che sappia emozionare, colpire lo spettatore, suggestionare.

Art should comfort the disturbed and disturb the comfortable”

Ho fatto mie le parole di Cesar A. Cruz e riprese da Banksy che le ha immortalate sui muri di alcune citta’.
E sono queste le parole e lo spirito che condiziona la scelta delle immagini. Non bado ai likes e alle foto che creano engagement. Scelgo solo cio’ che mi colpisce profondamente. Il risultato di questo mio personale sentire si riflette nell’ estetica della gallery, coerente e armonica nello stile (tanto da sembrare a prima vista l ‘ account personale di un unico fotografo, se non fosse per i whitebox che separano tra loro gli artisti).
Il pubblico di Blackhaus e’ prevalentemente piu’ maturo e proveniente da paesi esteri. Guarda al progetto BH come fonte di ispirazione, consapevole di trovare foto più ricercate e meno “pop” o mainstream.
Non e’ facile spiccare il volo su Instagram. Di per se’ non e’ un luogo per promuovere l’ arte ma resta comunque il social piu’ diffuso.
Così sfrutto questa popolarità e dinamicita’ per condividere una fotografia piu’ oscura, disturbante e violenta. Una violenza estetica contro gli schemi perbenisti medievali omofobici razzisti e sessisti che permeano la nostra societa’“.

Seguite BlackHaus su Instagram.

Cover photo credit: Michaela Knizova