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Sognando Venezia

morte a venezia

Di Simona Visciglia Il mio è un sogno liquido, fatto di acqua ricordi e desideri. Forse anche di paure. Ovviamente ho sognato luoghi aperti, dopo giorni chiusa in casa. Luoghi altri, perché qui ormai ho imparato a muovermi perfino con gli occhi chiusi. Ho vissuto ogni centimetro di questa casa, ogni minuto, ogni ora, fino a contare i giorni che sono diventati mesi. E qualche notte sono scappata a Venezia, in fuga onirica (in assenza di viaggi reali). Perché è la città dell’Osmosi: solo lì i miei pensieri riescono a scivolare sul selciato umido, mentre respiro la sua anima decadente, antica, malinconica. E dolce. Divento acqua e pietra anche io, in uno scambio continuo e reciproco. Sempre mi sono persa nelle spirali delle calle, in questa città non si procede mai guardando avanti. Devi decidere di andare oltre, girare intorno alle case, trovare il ponte che ti faccia scavalcare i canali. È come vivere, in perenne movimento verso ciò che non si conosce, attraversando la Bellezza; in bilico nel dubbio, nella speranza, amando ogni cosa …

Stasi, il momento perfetto di Tales from the Loop.

*** attenzione, può contenere discrete tracce di spoiler *** Tales from the Loop è una produzione originale Amazon disponibile su Prime Video. Ispirata alle illustrazioni futuristiche dell’artista svedese Simon Stålenhag, attraverso storie (anche) fantastiche, la serie tv indaga i sentimenti, le fragilità umane in modo pittorico, ne sfuma i contorni, esalta colori, giocando con la luce che si infrange sulla tela rivelando dettagli in modo morbido e drammatico al contempo. Una serie antologica che sovverte gli schemi narrativi a cui siamo da tempo abituati (e dipendenti, binge watchers che non siamo altro!) fatta di racconti romantici, malinconici e – soprattutto – autoconclusivi, che piombano sullo schermo di casa i primi giorni della fase due, quando la vita qui sembra ripartire. Uno in particolare, Stasi. That moment Quell’istante. Quella meravigliosa sensazione di eccitazione. Perché fugge sempre via? Anche quando sai che è un momento speciale, finisce comunque. Perché non possiamo vivere sempre quel momento? Quella sensazione? Perché non può durare per sempre come vorremmo? Sulle note di “The dark end of the streets” di James Carr, …

I sogni e le visioni di Emanuela Cau

Emanuela Cau

Emanuela Cau, classe 71, è un’attrice, regista e fotografa di Cagliari. La sua ricerca artistica conduce in una dimensione onirica profonda e particolare, come lei stessa ci racconta: “Vivo la  fotografia come un’estensione di me,  la parte di me che vive nell’ombra, che liberamente e arbitrariamente ricama i sogni e le visioni. Quando realizzo i miei scatti non è la razionalità a guidarmi, non la tecnica, non metto paraventi e non cerco sicurezze: mi rendo fragile e da questa crepe emerge la parte di me che poi fisso in una fotografia. Non mi interessa creare immagini facilmente interpretabili  o con  chiare e univoche chiavi di lettura, mi interessa di più fotografare aspetti inconsci della vita e che chi le guarda ci trovi qualcosa per sé – solo per sé – qualcosa di intimamente e irrazionalmente suo”. Per conoscere più approfonditamente l’arte di Emanuela Cau – con i suoi sogni e le sue visioni – seguitela sui social: Instagram: Emanuela Cau Facebook: Emanuela Cau PhotoEtsy: Emanuela Cau Art

Isabelle, Matthew e Théo: “The Dreamers”

Isabelle Matthew

“Ora che siamo usciti e guardiamo là fuori, che cosa sogniamo?”. Forse è una domanda che si son posti anche Isabelle, Matthew e Théo, protagonisti di uno dei film più controversi di Bernardo Bertolucci, l’evocativo “The Dreamers”, rilasciato nel 2003 tra tante polemiche. Cosa sognava dunque quel trio così extra-ordinario? La libertà, intellettuale, sessuale, interiore, sullo sfondo di una Parigi in tumulto nel famoso maggio francese del ‘68. I tre si incontrano per caso, come nella migliore delle tradizioni, e tra loro esplode un’onirica, conturbante relazione. Isabelle, Matthew e Théo si isolano volontariamente, contraddicendo le loro ideologie politiche e rivoluzionarie. Sì perché mentre denudano la loro smaniosa giovinezza in ogni modo, fuori dal loro appartamento sta succedendo qualcosa di grande. Non uscivamo quasi più di casa ormai. Non sapevamo né volevamo sapere se fosse giorno o notte. Era come se stessimo andando per mare, lasciando il mondo lontano, dietro di noi. (Matthew) È un isolamento ovattato che ha come cornice l’arte a 360°. Il trio la respira, discute, interpreta e reinterpreta in una sorta di …

Le alchimie poetiche di Alla Chiara Luzzitelli

Alla Chiara

“Sono Alla (nome russo) Chiara (nome italiano), Sono nata in Russia e poi mi sono trasferita in Italia a 8 anni, dove ho iniziato a vivere un’altra vita. “I was born, I was born in the blue desert, between the wind and the sand, I walked, I walked with heavy steps at midday, when the ground burned and the sun danced on my head. No path, where will I go? The sand hides the origins of thoughts during the tornados, they dissolve slowly leaving the remains, lying on a new path. I was born in the desert, where I met my unconscious, where will I go? And now I wait for the night, to rest, to rest my mind, to rest my soul, I was born in the blue desert. (Blue Desert) Alicka (il suo nome su instagram ndr) è una specie di soprannome, il nome originale è Alločka, derivato dal russo e trasformato in Alicka, è la parte inconscia di me.  Ho iniziato, con curiosità, ad avvicinarmi alla fotografia quando avevo 15 anni. In …