Author: Redazione

Bob Dylan negli scatti di Ted Russell

Era la fine del 1961 quando il fotografo Ted Russell si trovava a New York. In quei giorni ricevette una chiamata da un amico che gli parlò di un giovane cantante folk molto simile a Woody Guthrie. Russell non conosceva affatto lo scenario della musica folk. Lui amava il jazz, e fino a quel momento non sapeva di cosa stesse parlando il suo amico quando gli consigliò di immortalare le gesta di un Bob Dylan poco più che ventenne. Ebbe così modo di scattare delle foto proprio durante la sua esibizione al Gerde’s Folk City. Lo stesso Russell ammise che in quel momento non fece minimamente attenzione a quello che accadeva musicalmente. Si concentrò a guardare nel mirino per tutto il tempo — attratto a sua volta dalle piccole dimensioni del club –, immortalando gli instanti di colui che divenne il più celebre cantautore statunitense. Alcuni giorni dopo quell’esibizione, Ted Russell fece visita al menestrello nel suo appartamento del Greenwich Village. Dylan era con la sua ragazza Suze Rotolo. Russell chiese ai due di comportarsi come se fossero completamenti soli, per nulla …

Battle Creek non sfonda

Il primo episodio della nuova serie Battle Creek è andato in onda il 1° Marzo sulla rete statunitense CBS. Prima del suo esordio si sono susseguite tutta una serie di lodi al progetto che puntualmente con la messa in onda dell’episodio pilota in TV se la sono data a gambe levate. Dietro la macchina da presa troviamo Vince Gilligan (Breaking Bad) e David Shore (Dr. House). I due, come ben sappiamo, hanno precedenti di tutto rispetto. Nessuno tra il pubblico avrebbe mai pensato che insieme sarebbero riusciti a dar vita ad uno scontato poliziesco di cui non se ne sentiva minimamente la mancanza. La serie non è ancora terminata che già in quel misterioso mondo chiamato web si possono reperire le prime critiche negative. I due protagonisti sono Russ Agnen interpretato da Dean Winters, e Milton Chamberlain interpretato da Josh Duhamel. Il primo rispecchia il tipico detective in continua lotta con il progresso tecnologico, un po’ rozzo e provinciale, mentre il secondo è l’agente speciale appena trasferito che conosce sempre ogni minimo particolare del suo lavoro e che fa sentire inadeguati colleghi e detective come Russ. Mai un’imperfezione …

Elogio della wishlist

Ieri sera mi sono reso conto di avere un problema: la mia wishlist è stracolma di titoli. Non so come venirne a capo. Mi limito ad annotare gli scrittori che più mi colpiscono, ma sono ugualmente in tanti. Pochi per le nobili intenzioni, troppi per le tasche. Non so mai come comportarmi quando arrivo al dunque. Qualcuno di loro deve pur sempre rimanere fuori dalla lista dei vincitori. A differenza di altri ho una wishlist ancora cartacea — e parecchio disordinata. Pezzi di carta strappata, post-it appiccicati random sulla scrivania, pagine di una piccola agenda blu riempite a mano. Noto di essere circondato da una certa quantità di inchiostro nero. Senza contare tutto quello che si accumula nella mente. Si crea una quantità enorme di roba, e allo stesso tempo la consapevolezza di non riuscire a prenderli tutti. Ad esempio, sfogliando parte degli appunti dello scorso anno, mi soffermo sempre sul particolare rappresentato dai libri scartati in un preciso momento. Mi prometto che verranno tempi migliori, ma puntualmente non mantengo questa promessa: di solito quelli che scarto faccio in modo …

I Luminal mi leggono la mente

Sono esplosivi, incazzati (si può dire?) e hanno la consapevolezza di non potersi ascrivere ad alcuna categoria. Sto parlando dei Luminal, band indie rock italiana che dal 2005 a oggi ha pubblicato quattro album e due EP. Mi voglio soffermare però sull’ultimo album, Acqua azzurra, Totò Riina. Nei testi, così come nei giri di basso e nel frenetico tempo portato dalla batteria di Alessandro Commisso, percepiamo con quanta sincerità i tre componenti della band ci sbattano letteralmente in faccia ciò che pensano. È come se si presentassero al pubblico dicendo: “Noi siamo così, se non vi sta bene il problema è il vostro.” Sono brani come L’operaio della Fiat II: la vendetta e Greetings from Rossano Calabro (Cs) a raccontarci la frustrante ed attuale realtà italiana, quella realtà composta da giovani che vogliono essere tutto meno che simili alla generazione che li ha preceduti. “Che si fotta il padre, che si fotta la madre. Che si fotta la buona educazione, la dignità, la paura, l’autocontrollo. Che si fottano le frasi come: “Non sei capace”, “Non lo puoi fare”, “Non vali niente”. La …

Arriva in Italia Lamb di Bonnie Nadzam

Da oggi è disponibile in tutte librerie Lamb (Edizioni Clichy, 240 pp., traduzione di Leonardo Taiuti), romanzo della scrittrice statunitense Bonnie Nadzam. Pubblicato negli Stati Uniti nel 2011 — vinse il prestigioso premio Flaherty-Dunnan nello stesso anno –, arriva adesso in Italia con Edizioni Clichy tra le fila della nuova collana Black Coffee. La trama del romanzo è incentrata sulla vita di David Lamb, un uomo di 54 anni con alle spalle un matrimonio fallito e una carriera lavorativa stoppata sul più bello: dopo esser stato trovato in compagnia di una sua collega, il suo capo lo inviterà a prendere una lunga pausa dal lavoro. Bugiardo e abile manipolatore, si ritrova a bighellonare in un parcheggio. In testa ha il cappello da baseball di suo padre, seppellito proprio in quel giorno. Tra le auto in sosta incontrerà Tommie, una ragazzina di 11 anni con cui instaurerà un rapporto di amicizia. Dall’incontro tra i due alla fuga/rapimento il passo è breve: Lamb porterà con sé la sua giovane amica in campeggio nelle Rock Mountains dopo averla sedotta. Una serie di regali e qualche racconto sulle sue …

Il “teschio messicano” ha un nome

Conoscere le origini di quello che volgarmente viene chiamato “teschio messicano” potrebbe cambiarvi la vita. Ok, siamo tutti d’accordo sul fatto che derivi dalla cultura messicana, e che ognuno è libero di pretenderlo/colorarlo come meglio vuole, ma ora cerchiamo di comprendere il suo vero nome. Tra le figure religiose messicane, impregnate di puro misticismo misto a sua volta a scontate pratiche di devozione cristiana, non troviamo solo la famosissima Santa Muerte — soggetto di numerose rappresentazioni letterarie e cinematografiche. Nel vasto panorama del folklore latinoamericano compare anche la Calaca. Negli ultimi periodi la cosa è stata anche sdoganata dal mondo del tatuaggio. Stiamo assistendo ad una vera invasione del famoso “teschio messicano”, ma non tutti sanno che il suo corrispettivo completo è proprio la Calaca. La Calaca è una rappresentazione fedele dello scheletro umano, addobbato con abiti che trasmettono un senso di felicità in un momento triste qual è quello della morte. Di solito tale figura rituale fa la sua comparsa il giorno della festa dei morti per celebrare la gioia intrinseca nell’accesso all’aldilà. Nonostante il suo aspetto sia legato …

Il vero nella Street Photography

La bellezza della Street Photography è racchiusa all’interno dello scatto stesso che abbiamo davanti ai nostri occhi. Soffermandoci sui particolari, comprendiamo quanto tutto sia magnificamente spontaneo. Non c’è nessuna messa in posa obbligata. Nessuno sorride a comando come nelle foto che abitano gran parte delle nostre case — perlopiù quelle contenute negli album di famiglia. I denti sono tenuti ben nascosti dalla spontaneità delle espressioni immortalate in un determinato momento, e quel momento diviene a sua volta manifesto della purezza di ogni singolo individuo ritratto, di ogni singolo istante. Tanti sono i modi che consentono di falsificare la realtà. L’arte, in assoluto, permette di varcare i limiti di tutto ciò che si presenta ai nostri occhi. Ad esempio nella letteratura — ma nell’atto di scrivere in generale — c’è la rivalità tra fiction e non fiction. Stessa cosa avviene nella pittura: innumerevoli sono i dipinti che raffigurano veri e propri viaggi utopici condotti in prima persona dall’autore, contrapposti a loro volta a quelle opere che comunemente riconosciamo come ritratti. In un mondo in cui tutto viaggia alla velocità della luce, e che pretende sempre il massimo dell’efficienza, …

Il selvaggio negli scatti di Corwin Prescott

Il nostro immaginario comune è abituato a rappresentare gli Stati Uniti secondo le classiche figure che sono in circolazione da diverso tempo. Ormai sono sempre le stesse. Grattacieli, strade larghe ed interminabili, mega uffici, taxi gialli e fast food che spuntano ad ogni angolo della strada come fossero funghi. Stando alle parole di chi ci è stato per davvero oltre oceano, le cose stanno sul serio in questo modo. Una serie di non luoghi che accomunano una grande metropoli come New York a quelle cittadine di provincia fatte di squallidi motel e bar fatiscenti. Penserete che lì tutto sia plastico, freddo. Un posto privo della capacità di suscitarvi qualsiasi genere di emozione. E invece vi sbagliate. È questa la particolarità che contraddistingue un paese come gli Stai Uniti da sempre impegnato a diffondere il suo modello di sviluppo e di successo in giro per il mondo. In questo caso, la sua architettura contraddistingue i tratti di un luogo che lascia il segno in ognuno di noi già al primo sguardo. Oggi, per assaporare nuovi scenari che ci consentono di …

True Detective: amore a prima vista

Ho visto la prima serie di True Detective parecchio in ritardo rispetto al resto del mondo. Sono fatto così. A dir la verità l’avevo completamente rimossa dalla mia lista immaginaria di serie tv da vedere in futuro abbastanza prossimo. Poi un mese fa l’incantesimo. Spuntò così fuori dal nulla, come un vecchio ricordo che emerge quando meno te l’aspetti. Rimasi stregato già dalla sigla di apertura che scorreva sullo schermo, incontrastata dal buio della mia camera. Quella melodia, quelle immagini. Sentivo che sotto già c’erano le basi per quello che — nel mio piccolo — amo definire un cult. Sì, è vero, ignoravo fino a quel momento l’esistenza dei The Handsome Family. Ma come me ci sarà stato un numero elevato di gente che, rimanendo colpita dal brano, è corsa su YouTube a cercare qualcosa in più sugli autori, oppure semplicemente a riascoltare all’infinito Far From Any Road. Altra questione che vorrei sollevare: i personaggi. Bene, Leonardo DiCaprio quell’oscar doveva vincerlo. Forse, giusto per avvalorare la tesi del complotto — questi complotti sono ovunque –, su di lui aleggia davvero una congiura messa su …

Il punto di vista di Rugarli

A vederla dall’esterno, la vita di Giampaolo Rugarli appare una qualunque, intrisa di abitudinarietà contrapposta ad occasionali fughe verso i limiti, sormontati come solo riesce ad un adolescente nel pieno della sua esplosione emotiva. Eppure qualcosa si muove, verrebbe da aggiungere una volta conosciuta la sua storia in ogni minimo dettaglio — per quanto ci è consentito conoscere. Giampaolo Rugarli è stata una delle figure della letteratura italiana che più ha saputo meravigliare con le sue opere. Impiegato presso un’importante banca lombarda, trascorre gli anni del suo impiego da direttore nella filiale romana. Oltre al suo lavoro in banca ha diretto la Rivista Milanese di Economia, pagine queste che hanno ospitato i contributi di gran parte degli economisti italiani successivi agli anni del boom economico. Insomma, una biografia di tutto rispetto la sua, ma che poco sembra avere a che fare con la realtà letteraria del nostro paese. Invece Rugarli fu uno degli autori più tradotti all’estero, uno scrittore “lento” che ha atteso gli anni della pensione — arrivata nel 1985 — per dare alle stampe il suo primo romanzo. Due …