Il selvaggio negli scatti di Corwin Prescott

Il nostro immaginario comune è abituato a rappresentare gli Stati Uniti secondo le classiche figure che sono in circolazione da diverso tempo. Ormai sono sempre le stesse. Grattacieli, strade larghe ed interminabili, mega uffici, taxi gialli e fast food che spuntano ad ogni angolo della strada come fossero funghi.
Stando alle parole di chi ci è stato per davvero oltre oceano, le cose stanno sul serio in questo modo. Una serie di non luoghi che accomunano una grande metropoli come New York a quelle cittadine di provincia fatte di squallidi motel e bar fatiscenti.

Penserete che lì tutto sia plastico, freddo. Un posto privo della capacità di suscitarvi qualsiasi genere di emozione. E invece vi sbagliate.
È questa la particolarità che contraddistingue un paese come gli Stai Uniti da sempre impegnato a diffondere il suo modello di sviluppo e di successo in giro per il mondo. In questo caso, la sua architettura contraddistingue i tratti di un luogo che lascia il segno in ognuno di noi già al primo sguardo.

Oggi, per assaporare nuovi scenari che ci consentono di liberarci dallo stereotipo della città americana fatta di cemento e traffico strombazzante, vorrei mostrarvi attraverso gli scatti di Corwin Prescottalcuni paesaggi incontaminati di gran parte degli Stati Uniti.

Corwin Prescott è un noto fotografo statunitense originario di Philadelphia. Tra i suoi ultimi progetti troviamo The Rising Lands e Into The Wild. Entrambi ritraggo paesaggi in cui la natura sembra essere incontaminata, integra nel suo aspetto più originale e libera dall’influenza dell’uomo. Ad esempio possiamo scorgere una serie di piccole case sugli argini di un lago di montagna, ma per il resto tutto appare terribilmente wild.

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