All posts tagged: William Dollace

Le tette e la Grande Guerra

di William Dollace Questa domenica sul Monte Stino che capitombola sul Lago di Idro sono stato a visitare le gallerie e gli appostamenti dei cannoni e delle sentinelle dei nostri soldati nella Grande Guerra. Che dire. Le bandiere, le scritte, il silenzio, la maestosità e l’altitudine del luogo hanno sempre un effetto rimembrante su di me, quasi come rebloggare in modo distantaneo su Tumblr. Lo so, che vi sembrerà osceno, questo accostamento fra il digitale alieno e il concreto storico intriso di analogica memoria, ma tant’è, è così. E allora il verde portentoso raccoglie e scopre margherite improvvise, alberi informicati, panchine, e un rifugio imbottito di una Radler magnifica della Dreher. In cima ho fumato un Partagas. Ok, non facciamo pubblicità qui, ma quel che è giusto è giusto. In realtà questo scritto voleva essere serio, un memoriale, un reportage storico di trincea, e si è trasformato in un salto di tappo fra erba e bandiere e cenere sparata al vento. Ho fatto un video e tante foto. Ho raccolto silenzi. Ho disattivato notifiche e intrusioni. …

Le promesse di Sarah Pannell

di William Dollace Sarah Pannell è una fotografa freelance australiana. I suoi scatti, detersi e precisi, illuminanti nella loro depressiva chiarezza, ritraggono un mondo in cui anche la manopola del rumore bianco è stata ridotta all’OFF. Gli spazi vengono delineati da altri spazi interni, seconde cornici che diventano un modo plurimo di circoscrivere lo spazio e dargli profondità, per scavarne la superficie silenziata. Vi sono oggetti inanimati, monoliti inermi e feticci del capitalismo, slanci di liberazione e fuga, cose soprattutto, così come stanno, rivelate alla luce come se nate in quel momento e solo in quel momento scoperte. La presenza dell’assenza è assordante. Vi è l’attesa, l’attesa dell’attraversamento di un corpo, di un’automobile, la tensione che deriva dalla possibilità. Sono mondi silenziosi, che tuttavia, contengono una promessa. Il sito web di Sarah. Tagged in Fotografia, Sarah Pannell  

Suburra, la Grande Bellezza in Cancrena

di William Dollace Suburra parte con luci intermittenti che si schiantano sulle ville romane tirate a festa mentre gli M83 sbeffeggiano corpi che si atteggiano e si dimenano come nei migliori Sorrentino, la Roma di Suburra è una Grande Bellezza in cancrena. In Suburra la politica piscia sulle strade dai balconi dorati, dopo una festa che finisce in lenzuola bianche che coprono corpi andati in disuso, pronti da smaltire a rifiuto, incatenati nell’oblio di una notte finita male e picchiata dall’acqua. Sollima filma una strategia di corpi e contusioni, di voragini nelle braccia, di promesse di pallottole, di agguati pronti ad essere intrapresi anche soltanto per sbaglio o per orgoglio. Sotto la luce tossica di Ostia si preparano crani lucidi pronti a raccogliere milioni in leggi a misura e minacce. Suburra è anche un film di super-eroi, di risvolti da occhi di gatto sotto eroina, di corpi forati sui selciati e cani rabbiosi ingabbiati nei loro precisi ruoli, di cattopolicisti impossibili da asportare chirurgicamente, in un’epidermide urbanistica rifatta da un lifting cittadino che si atteggia come …