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Edward Hopper e Gustav Deutsch – Una finestra sulla solitudine

solitudine

Una donna, seduta sul suo letto. Mentre il sole sembra volerla abbracciare, inondare, lei si stringe un po’ di più alle sue ginocchia, e con lo sguardo scavalca il davanzale di una finestra che dà sulla solitudine. Strade vuote e nient’altro che silenzio. Stiamo parlando di “Morning sun” (1952), uno dei capolavori del pittore statunitense Edward Hopper. Nato nel 1882, durante la Grande Depressione, l’artista ha attraversato le due Guerre Mondiali, fino ad arrivare ai conflitti razziali, l’assassinio di John F. Kennedy e l’inizio della guerra in Vietnam; ma anche l’era della musica jazz, la nascita della radio, del cinema e di Bob Dylan. Un periodo di tutto rispetto, che ha visto la nascita di nuove e rivoluzionarie tendenze artistiche. Tutto questo frastuono di eventi, bombe e tavolozze si spegne per qualche istante, e lascia spazio al silenzio. Ho sentito dire più volte che la vera protagonista dei quadri di Hopper è la luce; a me, invece, piace chiamarla energia. Guardando le sue opere si percepisce una tensione simile a quella della corda di un violino, …

Elogio alla solitudine

di Francesco Tacconi Il rumore delle sue scarpe vecchie le piaceva tantissimo. Mutava in modo delizioso, prima sul marciapiede, poi su un tombino, sul marmo sporco e di nuovo sull’asfalto. E’ strano definire il suo modo di camminare, coincideva perfettamente con lo stato d’animo, ed entrambi cambiavano spesso, in maniera quasi impercettibile, come un nuvolone nero che si staglia in cielo senza essere visto da nessuno. Piccoli passi brevi e rapidi per un umore pensieroso, distante. Va veloce anche se non è in ritardo, come se la puntualità fosse una prerogativa di ogni appuntamento, anche se, senza dubbio l’anticipo risultava alla fine la qualità migliore, non ne poteva fare a meno. Ampi movimenti delle gambe per i giorni grigi, quando, stizzita, supera la gente lenta per strada, che si blocca in mezzo alla via. Le sue falcate spedite sono modi per lasciare l’incazzatura alle spalle, ma con gli occhi fermi su un punto a caso davanti a sé e le labbra serrate, mostra la sua irritazione verso il genere umano, che a volte la rende …