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Hemingway: la vita è una tragedia

Qualche giorno fa ho chiuso Addio alle armi di Ernest Hemingway — non dovrei nemmeno nominarlo lui, dato che il titolo dice già tutto. Era una lettura che rimandavo da tempo. Avevo trovato il primo Meridiano tra gli scaffali di una libreria poco curata. A dire il vero il legittimo proprietario di questo volume che ho tra le mani neanche sapeva chi fosse Hemingway. Anzi, sapeva soltanto che era uno scrittore americano — lascio i particolari della scena alla vostra fervida immaginazione. Ora comunque fa parte della mia libreria. Non lo perdo mai di vista. Detto questo, ho deciso di leggerlo anche dopo la pubblicazione di questo post. Mi ha dato la spinta giusta (ringrazio ancora The Blookeranche per la condivisone del video. È qualcosa di unico, altro che gli archivi Rai). Addio alle armi è stato pubblicato nel 1929, anno della crisi del mercato americano prima, e mondiale dopo. Una data parecchio significativa se vogliamo legarla al contenuto dell’opera. In Italia venne data alle stampe solo nel ’48, dopo che la traduttrice Fernanda Pivano fu per questo arrestata durante gli anni del regime fascista. …

L’autobiografia gode di ottima salute

Sempre più si parla di scritto autobiografico. Negli ultimi tempi, e in particolare dagli inizi del ‘900, è divenuto uno dei generi maggiormente diffusi all’interno del filone della non fiction — sulla non fiction c’è un immenso dibattito in atto, meglio sorvolare. Basti pensare ai diari di guerra, pubblicati in maniera esponenziale in seguito ai due conflitti mondiali. Oltre a quest’ultimi, anche le testimonianze ed i memoriali dei prigionieri deportati nei campi di concentramento occupano un gradino di tutto spessore nella letteratura. Ad esempio, tra gli autori italiani troviamo Primo Levi che, con il suo Se questo è un uomo (1947), ci ha mostrato una realtà completamente radicata nel terrore della prigionia nei lager nazisti. Tralasciando le motivazioni che hanno ispirato i vari autori, scrivere in prima persona della propria vita è ormai un evento ben sdoganato — nonostante entrambe abbiano lo stesso oggetto, l’autobiografia è diversa rispetto alla biografia perché una la scrive l’autore stesso, l’altra invece la scrive un autore estraneo ai fatti servendosi di documenti e informazioni reperiti attraverso un’attenta ricerca. Quasi tutti si sono immersi nell’atto di …

Ieri — Agota Kristof: quando l’inconscio resta nell’ombra.

Ieri (Einaudi 2012, traduzione di Marco Lodoli, pp. 99), romanzo che si situa a metà dell’opera di Agota Kristof, può essere definito come la storia di un amore impossibile. Il tempo della narrazione è diviso in due parti: una nel presente e l’altra nel passato, il tutto armoniosamente interrotto da intermezzi onirici. La storia è quella di Tobias/Sandor, figlio della prostituta del villaggio, che nel presente conduce una vita tutta rivolta al passato. Attende Line, inventa storie sulla sua infanzia e nel frattempo le sue giornate si svolgono tutte allo stesso modo, definendo quello che Agota Kristof chiama “la corsa imbecille”. L’attesa della donna un giorno si conclude. Per un fortuito caso Line torna nella sua vita e Tobias/Sandor riacquista le speranze. Il romanzo è un continuo rincorrersi e cercarsi dei due protagonisti che pur provando dei sentimenti l’uno per l’altra, non vivranno mai sulla stessa lunghezza d’onda. Narrazioni secondarie, tutte da scoprire e gustare, non mancano in questo piccolo capolavoro di letteratura francofona. Lo stile, puramente Kristof, è tagliente, secco, glaciale, come la lama affilata …

In uscita un Philip Roth “scatenato”

Esce oggi nelle librerie Roth scatenato. Uno scrittore e i suoi libri per Einaudi (traduzione di Anna Rusconi, pp. 424). Claudia Roth Pierpont, l’autrice di questa biografia sul grande scrittore americano, ha deciso di racchiudere in questo testo il resoconto di un’amicizia decennale con lo stesso Philip Roth — non preoccupatevi, tra i due non c’è alcun grado di parentela. Nota firma del giornalismo americano, nonché docente universitaria alla Columbia, l’autrice ha deciso di raccogliere in quest’opera le interviste, le conversazioni e i saggi, mirando alla costruzione di una storia ben solida dell’autore del famosissimo Complaint. Una collaborazione tra i due che ha portato alla raccolta di dati, documenti e fatti realmente accaduti, che consentono di comprendere quanto la sfera privata di un’esistenza abbia influenzato quella letteraria di un uomo del suo spessore. Tra i tanti dubbi che assalgono i lettori più affezionati a Philip Roth, ad oggi, questa pubblicazione risulta essere un raro gioiello da avere a tutti i costi tra gli scaffali della propria biblioteca, magari proprio nella sezione a lui dedicata — ammesso che qualcuno l’abbia mai creata. Negli …