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Storia verde

di Luca Mata Dormo poco, quando si fanno le 5 mi sveglio,dicono che ho il disturbo del sonno.Questa mattina combatto, la muffa è all’attacco,si insinua tra le crepe, mi attacca al tavolo, mi prende e mi sbatte,mi fa precipitare da un quinto piano sul tetto di una cabrio.Il proprietario è gentile, tutti i giorni viene in ospedale,mi porta le sigarette che mi scaldano i polmoni pieni di amianto,mentre sono qui in questo letto con le ossa e i denti rotti, vivo,con il mio ossigeno per la notte.Sono qui e ti faccio piangere, nel bagno, mia bambolina russa.Ricordi quando ti tagliavano le orecchie e le appendevano in piazza,così potevi ascoltare discreta, dicono che sei sovietica e razzista.Dicono anche che sei fidanzatama ti piace scopare con tutti quelli che ti trattano male e ti umiliano.Io gli credo e mi piace.Vorrei un bocconotto, di quelli con il cioccolato, da ingoiare tutto d’un fiato.Scusa se ti ho fatta piangere, sono nervoso, arrabbiato,tu sei stanca o moscia, io sono teso o appeso.Mi farò perdonare,andremo al mare,salteremo tra le onde,con il …

Sovvertire l’ordinario: Luca Mata

Di solito associo la crudeltà di un’immagine alla forza attraverso cui racconta un momento preciso. Sporca, priva di costruzione, spontanea. È la somma di una lunga serie di sensazioni che si trasferiscono dall’occhio di chi è dietro al mirino fino ad arrivare al mio. Una trasposizione di sentimenti che finiscono sempre per liquefarsi, riducendo la loro impronta a qualcosa che mai si riuscirà a prevedere. Il gusto personale, la scarica di emozioni che suscita una visione rispetto ad un’altra, il boato che irrompe nella zona dove esistono schemi invalicabili. La prepotenza di uno scatto prende vita, si realizza nello spazio visivo e attacca le consuetudini esistenti. Crea una sorta di invasione nel regno popolato da prefabbricati acquistati a metà prezzo, una lama che affonda nel corpo e ravviva la carne e le terminazioni nervose. Quando una fotografia destabilizza il personalissimo concetto di bellezza, il relativismo acquista un’immensa energia che si immagazzina poi nei meandri del suo essere materia dell’individuo stesso. Le reazioni non sono mai comprensibili completamente, eppure il gusto di una certa schiera di …