Author: Mariateresa Pazienza

Troppo piccolo per correre, di Merritt Tierce

Troppo piccolo per correre è un racconto di Merritt Tierce, scrittrice uscita da poco in Italia con il romanzo Carne viva per Edizioni Surtradotto da Martina Testa. Il racconto è apparso sul magazine PANKnel dicembre del 2010. Di seguito trovate una traduzione di Mariateresa Pazienza. K sta per Kavanagh e Kay, che sono rispettivamente il nome e il cognome del mio ultimo amico offline. Anche mia nonna, che ebbe due figli prima dell’invenzione del transistor, ha un account AOL¹. Mia zia deve controllare le e-mail della nonna perché ha 85 anni e, nonostante cammini col bastone e si muova ancora con la sua Buick LeSabre per andare in chiesa, non riceve tutto lo spam che invece ci ritroviamo noi che siamo sempre connessi, che sappiamo di non dover rispondere. Kay paga le sue bollette con un francobollo e fa dei viaggi in macchina con un atlante di Rand McNally del ’92 comprato per un quarto di dollaro a una vendita di oggetti usati nel ’99. A volte non so dove sia, altre volte è con me. Ecco perché gli voglio bene. Io …

La fotografia come arte — Intervista a Lobbiaz

Di recente ho provato l’irresistibile impulso di avvicinarmi al mondo della fotografia istantanea. Ho acquistato una Polaroid 636 (non è pubblicità occulta, vero?) e aspetto solo di averla tra le mani per cominciare a sperimentare. Le istantanee hanno un fascino completamente diverso dalla fotografia digitale. La sensazione che si prova nel sentire fisicamente la pellicola e ciò che viene scritto su con la luce, è quasi una magia. Pensate a quanto sia bello scattare una fotografia e vederla uscire direttamente dalla macchinetta. Guardare il risultato ottenuto su uno schermo digitale non è esattamente la stessa cosa. Ho conosciuto il lavoro di Lobbiaz quasi per caso. Lui è un fotografo francese che predilige la fotografia analogica, ma utilizza anche il formato digitale. E’ poliglotta, scatta bellissime istantanee ed ha all’attivo diversi progetti — che potete ammirare e acquistare, se volete, sul suo sito. Ma a me non bastava, perciò presa dalla curiosità ho deciso di fargli alcune domande. Lobbiaz ha accettato di rispondere e ne è venuta fuori una bellissima chiacchierata — in videochiamata, su Facebook, in un martedì di …

Sicurezza — di Mary Miller

Il romanzo d’esordio di Mary Miller si intitola Last days of California, tradotto da Sara Reggiani e pubblicato da Edizioni Clichy nella nuova collana Black Coffee. Sicurezza è un racconto apparso nel 2012 su Tin House. L’ha tradotto per noi Mariateresa Pazienza. Lui prepara la cena mentre io sto seduta al tavolino e lo guardo. Vive in un appartamento con altre tre persone, un cane, un ammasso di concime e diversi bidoni per la raccolta differenziata. Appendono i loro vestiti a una corda per asciugarli e mangiano un sacco di quinoa. E’ il genere di posto in cui mi piace stare. Ci sono un sacco di luci accese, mobili vecchi e un cane in comune. Lui mette le tortillas sul fornello. “Due?”, chiede lui. “Una”, gli dico. “Ho pranzato tardi.” “Non mi permetti mai di nutrirti”, mi dice. Indossa vestiti attillati che lo fanno sembrare un ragazzino. O forse è il suo taglio di capelli. Le sue lunghe ciocche sono in una busta nella sua camera. Continua a chiedermi di andarci, di toccarle, di sentire quanto siano disgustosi i capelli quando non sono …

Mi sono decisa ad ascoltare i Blonde Redhead

Quando scopro musica nuova tendo ad ascoltarla in modo ossessivo. Questo è successo anche con una band che è tutto fuorché una novità. Loro sono attivi dal ’93. Di anni allora ne avevo quattro e prima di decidermi ad ascoltare i Blonde Redhead ne sono passati ben ventidue. Il primo brano che ho ascoltato è stato 23, pezzo di apertura dell’omonimo album uscito nel 2007. La voce di Kazu Makino sembra quanto ci sia di più simile a quella di una donna gatto. I riff, i tempi della batteria, i giri di basso, sono raffinati. E anche quando i suoni sono più sporchi e rock, hanno sempre un sound elegante e nitido. La band newyorkese però è per metà italiana e per metà giapponese. I gemelli milanesi Amedeo e Simone Pace, e le giapponesi Kazu Makino e Maki Takahashi, erano la formazione di partenza. Dopo l’uscita dalla band della Takahashi, tra l’altro molto presto, i restanti componenti decidono di continuare come trio. I primi album sono molto più psichedelici, rozzi, quasi hardcore. Se ascoltate In An Expression of the Inexpressible, presente nell’omonimo …

Intervista a Greg Gonzales dei Cigarettes After Sex

cigarettes after sex

Vi è mai capitato di ascoltare per caso un artista o una band e di innamorarvene perdutamente? Giovedì scorso sono stata a una tattoo convention ed è stato un bel pomeriggio che ho trascorso tra amici, musica e tatuaggi. Quando sono uscita dall’evento pioveva a dirotto. Mi sono infilata velocemente in macchina e sono tornata a casa.  Scorrendo i social mi sono imbattuta in Nothing’s Gonna Hurt You Baby dei Cigarettes After Sex. Quel basso iniziale, la voce del cantante (in principio ho pensato fosse una voce femminile), il mood del pezzo, tutto mi ha lasciata imbambolata. Come quando vi innamorate. Conoscete la sensazione, no? Il vuoto allo stomaco, quella mancanza continua di fiato, il sorriso sciocco che si disegna sul volto. Sì, insomma mi avevano colpito in modo particolare. E quella sensazione mi era mancata per un po’. Ho cercato altri brani da ascoltare e ne ho trovati ben pochi. I Cigarettes After Sex hanno pubblicato un EP di quattro brani nel 2012 e un singolo a giugno 2015. I ragazzi non sembrano affatto delle rockstar e …

Animali rari

Encounters with Unexpected Animals è un racconto di Bret Anthony Johnston apparso sul magazine Esquire nel marzo 2012. Quella che segue è una traduzione di Mariateresa Pazienza. Nel mese di giugno è uscito per Einaudi Ricordami così, romanzo d’esordio dello scrittore americano tradotto da Federica Aceto. Nel 2013 è stato presentato al NY Shorts Fest un cortometraggio tratto dal racconto di Johnston diretto da Scott Kalberer. Lambright aveva sorpreso tutti offrendosi di riaccompagnare a casa la fidanzata di suo figlio. La ragazza aveva quasi diciassette anni, due in più di Robbie. Aveva lasciato la scuola e la sua patente al momento era sospesa. Non godeva di una buona reputazione e aveva un codice a barre tatuato sul collo. Lambright a volte lo intravedeva quando i suoi capelli verdi erano raccolti in una coda di cavallo. Era stata ospite per cena quella sera e, sebbene si fosse offerta volontaria di aiutare Robbie e sua madre a lavare i piatti, Lambright disse che sarebbe stato meglio riaccompagnarla, essendoci scuola il giorno dopo. Sapeva che avrebbe fatto piacere a sua moglie e a suo figlio concedere alla ragazza un’altra possibilità. …

I Am a Bird Now di Antony & The Johnsons: cosa succede agli album dopo dieci anni?

Attenzione: questa non è una recensione tecnica, ma un parere soggettivo dell’album in questione. La prima volta che ascoltai la voce di Antony Hegarty fu grazie a una persona che, musicalmente parlando, si è sempre presa cura di me sin da quando ero in fasce. Rimasi stregata dal suo timbro di voce tremante, quasi onirico. Il brano in questione era un featuring con le Coco Rosie, del quale si sono nel tempo inspiegabilmente perse le tracce. Accantonato per un decennio abbondante, lo ritrovo a oggi, in un brano in cui duetta magistralmente insieme alla statunitense Joan Wasser, nota ai più per essere stata compagna del celebre Jeff Buckley. Ma ritorniamo a Hegarty. Grazie al consiglio di un amico, ho messo su I Am a Bird Now, album di Antony and The Johnsons del 2005. La prima sensazione che emerge è quella di ascoltare l’espressione sensoriale di una lacerazione interna. I brani dell’album sono tutti in armonia tra loro, si completano, si rispondono a vicenda in un dialogo a più voci che rende perfettamente l’idea della polifonia …