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This is not Hollywood

Di Irene Caselli Un viaggio ti cambia, sempre. Un viaggio cambia le persone che viaggiano, le persone che restano e i rapporti tra di loro. Mi piace viaggiare, mi piace la malinconia di casa, mi piace la valigia che non si chiude mai, mi piace il jet lag e mi piace la mia paura di arrivare tardi in aeroporto. Mi piace quando non vorrei mai tornare.Poi torno e sono felice.E poi mi prende di nuovo la voglia di ripartire.Mi piace quando torno tutta stropicciata e ho addosso l’odore dell’aereo. Ho la fortuna, al momento, di poter viaggiare per lunghi periodi e di solito questi miei lunghi viaggi avvengono in particolari momenti della mia vita, in qualche modo L’America è la mia India. Ho intrapreso il mio primo lungo viaggio, da sola, dopo aver perso mia madre. Questo viaggio invece è coinciso con un periodo difficile per me. Difficile perché avevo perso la fiducia nelle mie capacità di giudizio verso me stessa, verso gli altri e nel mio lavoro. Difficile perché improvvisamente mi sono resa conto …

Il “teschio messicano” ha un nome

Conoscere le origini di quello che volgarmente viene chiamato “teschio messicano” potrebbe cambiarvi la vita. Ok, siamo tutti d’accordo sul fatto che derivi dalla cultura messicana, e che ognuno è libero di pretenderlo/colorarlo come meglio vuole, ma ora cerchiamo di comprendere il suo vero nome. Tra le figure religiose messicane, impregnate di puro misticismo misto a sua volta a scontate pratiche di devozione cristiana, non troviamo solo la famosissima Santa Muerte — soggetto di numerose rappresentazioni letterarie e cinematografiche. Nel vasto panorama del folklore latinoamericano compare anche la Calaca. Negli ultimi periodi la cosa è stata anche sdoganata dal mondo del tatuaggio. Stiamo assistendo ad una vera invasione del famoso “teschio messicano”, ma non tutti sanno che il suo corrispettivo completo è proprio la Calaca. La Calaca è una rappresentazione fedele dello scheletro umano, addobbato con abiti che trasmettono un senso di felicità in un momento triste qual è quello della morte. Di solito tale figura rituale fa la sua comparsa il giorno della festa dei morti per celebrare la gioia intrinseca nell’accesso all’aldilà. Nonostante il suo aspetto sia legato …

Il selvaggio negli scatti di Corwin Prescott

Il nostro immaginario comune è abituato a rappresentare gli Stati Uniti secondo le classiche figure che sono in circolazione da diverso tempo. Ormai sono sempre le stesse. Grattacieli, strade larghe ed interminabili, mega uffici, taxi gialli e fast food che spuntano ad ogni angolo della strada come fossero funghi. Stando alle parole di chi ci è stato per davvero oltre oceano, le cose stanno sul serio in questo modo. Una serie di non luoghi che accomunano una grande metropoli come New York a quelle cittadine di provincia fatte di squallidi motel e bar fatiscenti. Penserete che lì tutto sia plastico, freddo. Un posto privo della capacità di suscitarvi qualsiasi genere di emozione. E invece vi sbagliate. È questa la particolarità che contraddistingue un paese come gli Stai Uniti da sempre impegnato a diffondere il suo modello di sviluppo e di successo in giro per il mondo. In questo caso, la sua architettura contraddistingue i tratti di un luogo che lascia il segno in ognuno di noi già al primo sguardo. Oggi, per assaporare nuovi scenari che ci consentono di …