Details: Stefania Papagni

Stefania è una ragazza come tante, una giovane donna abituata, da quando ha memoria, a guardare la sua immagine riflessa nello specchio — oltre che in un’altra persona, la sua gemella Alessandra.

Come me, come tante altre donne, Stefania trova stereotipi femminili ovunque. Guardando la TV, sfogliando i giornali, scorrendo le timeline dei social network, tutto ciò che rimbalza nella sua mente — e nella mia, non lo nego –, è l’essere ossessionate dal raggiungimento dello stato fisico migliore. E’ tutta una sfida a chi ha meno pancia, a chi ha il naso più piccolo, a chi ha il seno più sodo e via discorrendo.

Quando una donna guarda sé stessa riflessa allo specchio, nel suo insieme, non può far altro che scorgere difetti. «Sono brutta», «Ho la cellulite», «Ho un naso enorme», «I miei piedi sono troppo grandi», «Sono troppo bassa».

Stefania dice: «Ogni volta che guardo la mia immagine riflessa trovo così tanti difetti tutti insieme che a volte non riesco a vedere nulla di buono».

Sì, ma quali sono i termini di paragone che non ci fanno sentire mai all’altezza? Dov’è il confine tra bello e brutto? Quando una donna sviluppa una certa sensibilità, smette di percepire il senso estetico solo dal punto di vista più blando. Ho letto da qualche parte che se continuiamo a non cercare la bellezza nelle cose più brutte, ben presto saremo fottuti.

Stefania, come tante altre donne, ha cercato di stigmatizzare la bellezza, di scomporla nel suo senso più letterale, e infine afferma: «Così un giorno ho pensato di non guardare tutte insieme, quelle che ho sempre considerato le mie imperfezioni, e con l’aiuto di uno specchio ho notato che presi singolarmente quei dettagli non erano poi così male». Con i suoi Details, una serie di scatti di diverse parti del suo corpo, ciò che Stefania cerca di compiere è un atto d’amore verso sé stessa. Siamo esseri unici e in quanto tali bisogna che accettiamo la nostra parte tangibile.

Questo atto d’amor proprio lo dobbiamo a noi stesse, poi alle altre donne a cui teniamo. Questo è l’unico modo che abbiamo per sentirci davvero libere. Perché se non vogliamo bene prima a noi stesse, come pretendiamo di poter instaurare rapporti sinceri con il resto del mondo?

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Stefania Papagni: Flickr | Instagram

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