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Daydreaming – La fotografia di Philip Margalias

Philip Margalias

The amount of films you’ve watched, the songs you’ve listened to, the books you’ve read or the photographers you admire and all these laughs you’ve had and the tears you’ve shed, that all come down and connect so you can press the button and hear the click.  Mi chiamo Philip Margalias e sono nato in Grecia.Mi sono avvicinato alla fotografia giovanissimo poi, per un lungo periodo l’ho messa da parte. Un paio d’anni fa ho ripreso in mano una macchina fotografica analogica e così, all’improvviso, mi è tornato in mente il piacere di scattare in pellicola.  Mi intriga il mistero del negativo. La storia che si cela dietro lo scatto, la storia nascosta dello sguardo di colui che guarda. Il modo in cui la luce racconta una storia, quella stessa storia che viene racchiusa, infine, in un fotogramma dove la grana aggiunge quel valore emozionale senza  tempo. La fotografia, per me,  è davvero tutto. La documentazione di un evento, un ritratto di qualcuno, uno scatto di notte o il semplice riflesso di me stesso allo specchio. …

Composition Books, i cinque anelli di Luca Mata

Composition Book

Nelle scorse settimana abbiamo accolto e raccolto le storie di Luca Mata. Le abbiamo presentate una a una, in anteprima: dal Verde, al Blu, il Rosso, il Giallo e infine il Nero. Questi racconti, tanto sparsi quanto inaspettati, sono stati assemblati e ricuciti dal fotografo milanese – letteralmente – insieme ad altri pezzi. Foto, ritagli, ricami, parole e rimescolamenti artistici sono diventati così cinque quaderni, differenti nel colore ma unici per vocazione, ovvero i Composition Books. In questi giorni il set di quaderni é in stampa e Luca Mata, in collaborazione con il collettivo King Koala, ha realizzato una special box in edizione limitata.  Luca Mata, alias Luca Matarazzo è un personaggio letterario e in quanto tale ha sentito l’esigenza di esprimere narrativamente le sue forme espressive. Nasce nel 1982, sotto il segno dei mondiali di calcio vinti, “quando le partite si ascoltavano alla radio, i cartoni in tv erano quelli giapponesi e i giocattoli americani, la TV era quella di Mediaset, e il mio cibo preferito erano gli hamburger del Burghy e i Soldini …

Il simbolismo etereo e oscuro di Michaela Knizova

Michaela Knizova ( Hnúšťa, Slovacchia, 1982) inizia la sua carriera artistica come pittrice per poi dedicarsi alla fotografia (affiancandovi video e performance) sotto lo pseudonimo Nynewe. “Gardener, nihilist, artist, photographer, chicken lady.  Collecting fragments from different times and different planets.  Sometimes a set photographer” Così ama definirsi sui vari social, una visione molto diversa da ciò che si pensa guardando (e ammirando) le sue foto. Nynewe usa principalmente il suo corpo e autoritratti per esprimersi. Un’arte, la sua, che intreccia storie personali con una oscura  femminilità paranormale, piena di simbolismi attinti dalle fiabe classiche e dai miti popolari, reinterpretando alcuni archetipi mediante la sua visione. I am working with contemporary myths (pop culture, comix, horror movies), urban myths… romanticizing things. I let my body become part of the places I use and melt them together with classic themes like saints but also elements of pop culture like horror movies. I want to create, with my body at the centre, a vision of unsettling shadows that still haunt the man in the civilized world. Cresciuta in una …

Storia Nera

di Luca Mata. Sono a spasso con il cane nero quando il telefono mi suona.Mi hai mandato un tuo video, in una stanza d’albergo. Specchi alle pareti, specchi al soffitto, due culi che si muovono, che si moltiplicano all’infinito negli specchi. Un vespaio di culi che si scontrano. Ripenso a quel giorno, sdraiati in quel prato in collina, lo stupido cane scavava buche che sembrava un becchino Newyorkese al tempo del COVID.Ti toccavo tra le gambe e ti leccavo la lingua, poi un guaito e quello stupido cane ci salta addosso.Il muso gonfio che pareva un meme, scavando ha sfasciato un nido di vespe, proprio ai nostri piedi.Una grossa vespa si scrolla di dosso la terra agitando il suo culone latino e vogliosa di vendetta inizia la sua danza di morte, twerka, afferra il pungiglione per poi sbattertelo sulle pallide piante dei tuoi piedi.Guaisci come il tuo stupido cane.Io raccolgo la Vespa inerme, la osservo morente contorcersi nel palmo della mia mano, “ti ringrazio cara vespa”.Chiudo il pugno mettendo fine al suo dolore. So cosa ti …

Storia Gialla

di Luca Mata. In questa città ci sono troppe lucine colorate, troppo rumore e troppa gente colorata.Mi disorienta, io che sono famoso per l’orientamento.Per le strade scivolano, agili e ribaltanti, delle macchinette dal nome impronunciabile.Compatte precise pulite timide, tanti difetti di linea che Giugiaro schiatta, di quelle che un giro ce lo fai ma non lo dici in confessione neanche a Don Sandro. Buono lui, si scopava la figlia minorenne del vicino, con il benestare della madre, forse anche lei si genufletteva davanti al suo calice. Qui son buddisti e santificano il cazzo fertile. Alzo la mano e in un attimo fermo un taxi – giallo – semplice, non come capirsi quando gli spiego l’indirizzo di casa, ma in un attimo arriviamo. Saliamo in camera, in un attimo sono nudo, tac.Lei no, ci penso io, e mentre la spoglio vedo la mia pelle e la sua vicine.Penso che il mio amico Luca, con la sua cirrosi alcolica, è molto più giallo di lei. E la sua fica – labbra piccole e compatte si chiudono una …

Storia rossa

di Luca Mata Che nebbia fitta, sembra Silent Hill.o forse Silent Hill sembra Rogoredo.Tra i neon appannati si agitano le sagome dei soliti sbirri coi soliti tossici. Da quando ci sono loro le puttane sono sparite, i loro clienti clienti ormai vanno dai tofa, mezzo punto di nera per un pompino staccato. Uno spruzzo bianco per una spruzza in vena. Ho fame e tre ore di treno.Seguo una luce viola fino al mini market, prendo pane e una busta di speck. Il Ritter rosso con marzapane mi chiama.“Auguri”, mi fa la cassiera.Non andrà da nessuna parte per le feste, dice. Le passerà qui, in cassa, con tossici e sbirri.Credo voglia un abbraccio caldo, qualcuno che le dica andrà tutto bene, la scopi forte e poi la ammazzi.Amo quando gli sconosciuti mi donano le loro fragilità, – mi fa sentire speciale – le custodisco, pietre preziose di lacrime e dolore. Ma non ho dimestichezza con gli abbracci, nessuno mi abbraccia.Pago e vado verso il mio treno. Pieno come al solito, e come al solito un coglione …

Storia Blu

Luca Mata_storia Blu

di Luca Mata Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e rientrare di quelli…Sicuramente Manzoni – Alessandro – ti stava guardando mentre sulla spiaggia di Port Douglas saltavi su quel grosso pezzo di aborigeno, al sole di mezzogiorno. Anche le mamme ti guardavano, coprivano la vista ai loro figlioletti curiosi coprendolo con gli asciugamani dei Minions. Ai mariti, invece, toccava uno schiaffone tra capo e collo, perché, arrapati dalle tue grazie mezze di sudore mostravano un barzotto, oramai vago ricordo per le compagne.Tu alle altre donne stai sul cazzo, forse perché invidiose del grosso palo nero che ti stavi lavorando. Forse perché la tua sfacciataggine non hanno mai avuto il coraggio di avere. Una schiera di guardoni riprendevano il tuo corpo con una mano, con l’altra affondavano veloci estringenti colpi alle loro tristi mazze solitarie. Eri contenta. Come quella volta che a Como sei salita sul minareto, il filo del tampax spuntava dalle labbra e …

Storia verde

di Luca Mata Dormo poco, quando si fanno le 5 mi sveglio,dicono che ho il disturbo del sonno.Questa mattina combatto, la muffa è all’attacco,si insinua tra le crepe, mi attacca al tavolo, mi prende e mi sbatte,mi fa precipitare da un quinto piano sul tetto di una cabrio.Il proprietario è gentile, tutti i giorni viene in ospedale,mi porta le sigarette che mi scaldano i polmoni pieni di amianto,mentre sono qui in questo letto con le ossa e i denti rotti, vivo,con il mio ossigeno per la notte.Sono qui e ti faccio piangere, nel bagno, mia bambolina russa.Ricordi quando ti tagliavano le orecchie e le appendevano in piazza,così potevi ascoltare discreta, dicono che sei sovietica e razzista.Dicono anche che sei fidanzatama ti piace scopare con tutti quelli che ti trattano male e ti umiliano.Io gli credo e mi piace.Vorrei un bocconotto, di quelli con il cioccolato, da ingoiare tutto d’un fiato.Scusa se ti ho fatta piangere, sono nervoso, arrabbiato,tu sei stanca o moscia, io sono teso o appeso.Mi farò perdonare,andremo al mare,salteremo tra le onde,con il …

Mind Travel

Mind Travel - w/Google Earth

Mind Travel w/Google Earth di Manuela Pace We’re all afflicted with a heinous curse Metacognition, now what could be worse? Than to constantly question the meaning of life? Eternally asking for answers to “Why?” What will become of us? Will we evolve? We seem to create more problems than we solve Will we be angels above endless sky? Or do we decay from the moment we die? Will we become slaves to machines we create? Will we succumb to our penchant for hate? Will we destroy our own genetic code? What will become of us years down the road? Can we undo the deal that we struck out of fear? Raping the globe, sobbing “the end is near!”? Can we stand to look towards blinding light? Or will we extinguish it out of spite? When we kill ourselves off, will all species join? Does their fate even rest on the flip if a coin? Or are we already collectively doomed? Walking-dead marching towards our final tomb? Even if we erase all the damage we’ve done …

Parole, opere e mai omissioni – Lettere (poco) ordinarie di Enrico Pantani.

Enrico Pantani è un artista, un illustratore, uno che per caso si laurea nel 2002 in Storia del Teatro francese. Parallelamente inizia a dipingere e disegnare, ad appuntare storie su piccoli blocchetti neri. Lavora per anni chiuso nel suo studio, poi (sempre per caso) inizia ad esporre i suoi lavori in Italia e all’estero. Vive e lavora a Pomarance, un piccolo paese in provincia di Pisa.  Lo seguo da tempo sui social, lui coi suoi disegnetti a cazzo (cit.), estremi, i personaggi surreali, le scritte irriverenti. Un flusso creativo continuo dallo stile – forse – indefinibile ma inequivocabilmente riconoscibile. È difficile, infatti, descrivere quello che esce dalla mente e dalle mani di questo eclettico artista dallo sguardo truce e il pensiero veloce che ogni giorno lascia un segno. Una parola. Un disegno. Su fogli sparsi, quaderni, taccuini e timbrini, shopper e spillette. Piccoli capolavori spiazzanti che sono lì così, nati per Caso, e allora penso che questo Caso è davvero fortunato se in suo nome certa brava gente come il Pantani riesce a creare tutto questo mondo stra-ordinario. …